mercoledì 30 aprile 2008

Orchestre comique


Ieri sera ho deciso di andare a L'Aquila per ascoltare e fotografare il primo concerto dell'orchestra comica in cui si è arruolata la mia sorellina (quella piccola).
Sinceramente non avrei mai pensato di emozionarmi nel vederla, minuta e concentrata, immersa nella sezione di archi e nel suo spartito.

Ne sono molto orgoglioso.

martedì 29 aprile 2008

Fotografi & fotografi


Mi ricordo ancora la prima volta che l’ho vista. L’ho presa in mano con estrema cura, come fosse fatta d’aria. L’ho guardata a lungo, mi ricordo. Nera, immacolata, perfetta. La mia prima reflex digitale. Una manciata di megapixel, un valzer di circuiti stampati e molti, molti bit sparsi più o meno a casaccio.
Oggi la lascio. Oggi la vendo. Un tizio ha risposto all’annuncio e mi ha chiamato venti volte in due giorni: “si, mi fido, non mi fido, è che vorrei… non vorrei… ma se vuoi…
Mi chiedo se se la merita. La mia è una signora macchina, tecnologia giapponese di avanguardia, mica chiacchiere. Mi chiedo se sarà in grado di trattarla con cura, di apprezzarla come merita. La mia piccola.
Però sembra un tipo a posto. Piero Marsili. Piacere. Si, tutto bene, anche tu no? Io? Ah, sei del ’60… complimenti, te li porti veramente bene…

- Grazie! Scusami se sono un po’ imbranato nelle compravendite…

- Non ti preoccupare, adesso ti mostro la documentazione. Allora: questa è la card, questa…

- Sai, ho iniziato a fotografare con mia moglie, quando eravamo fidanzati, ai tempi dell’università. Non avevamo una lira all’epoca… ricordo che comprammo una Zenit! Ma magari non te le ricordi le Zenit…

- Come no? Sono giovane ma ho molti zii… tieni, provala col tuo obiettivo.

- Accidenti come pesa!

- Beh, questa è una signora macchina…

- Si sente! Mi ricordo che passammo dalla Zenit alla Pentax. Poi ci fu una parentesi piuttosto lunga… in cui vendemmo tutto per passare ad una compatta…

- Nooooo! E come mai?

- Sai, un figlio ti cambia proprio la vita.

- Ma come? Avete smesso di scattare in reflex quando avete prodotto il modello?

- Non hai idea di quante cose ti devi portar dietro quando hai un bimbo piccolo! La reflex era veramente troppo ingombrante… ora il piccolo è diventato grandicello ed eccomi qua! Ieri gli è presa una crisi allergica, sai?

Improvvisamente non ho più voglia di parlare di diaframmi, otturatori e pixel. Sono seduto in un autogrill alle porte della capitale e sto chiacchierando con un quarantottenne piuttosto elegante che fino ad un quarto d’ora fa neppure conoscevo. E questo tipo sconosciuto continua a raccontarmi della sua vita, di sua moglie che fa la biologa e di suo figlio. Di suo figlio che va agli scout, di suo figlio che fa pallavolo, di suo figlio che è allergico alle graminacee. Quest’uomo perbene che compra una macchina fotografica semiprofessionale orgoglioso del fatto che nel pomeriggio la userà per fotografare il suo ragazzo.
Dopo un’ora passata nell’autogrill a separarci è una stretta di mano e la proposta di un nuovo incontro che tanto so già non avverrà.

Ho venduto la mia macchina fotografica. Ho venduto l’occhio di vetro che ha fotografato mia nonna che non c’è più, che ha immortalato il mio perduto amore, e poi il viaggio a Parigi con Ainda, la mostra della scorsa estate, i progetti movie, la vittoria ai mondiali, la ristrutturazione di casa nuova, la luna, la piccola Milena, i mille viaggi in treno, le gite associative, l'ospedale di Padova, le mie sorelle e mio fratello, i tramonti innevati…

domenica 20 aprile 2008

Bolle


Frammenti di una bolla di sapone invadono l’aria.

I colori svaniscono.

L’amarezza invade l’anima.

L’aria custodita dalla sfera non era diversa da quella fuori.


- hai avuto molta pazienza... ti devo ringraziare.
- grazie a te per la bellezza di questi mesi...

- capirai... e scusami per tutto il tempo che ti ho fatto perdere...
- non dirlo mai più...
Sorride.
- buonanotte allora...
- buonanotte...

giovedì 17 aprile 2008

Cinema mon amour...

Richiamato all'ordine da Calimero, piazzo un post provvisorio. Non nel senso che lo tolgo ma nel senso che non sarà un granchè. E' che durante queste settimane di università avrei da dire moltissime cose ma, come sempre paradossalmente mi accade... non riesco a scrivere nulla perchè non so' scegliere.
Però una triplice raccomandazione ve la lascio qui in bottega: negli ultimi dieci giorni ho visto tre film bellissimi al cinema che vi raccomando caldissimamente.

  1. Tutta la vita davanti. Attenzione però: è tanto bello quanto doloroso. Vi giuro che fa male, ma male fisico. Se poco poco siete giù di morale evitatelo come la peste. Soprattutto le femminucce.
  2. Juno. Che è bello. Bello e sereno come un bicchiere di succo d'arancia. Bello e candidamente luminoso come la protagonista. E come dovrebbe essere la maternità ad ogni età, senza Giuliano Ferrara ad imbrattarla.
  3. La banda. Che mi era stato consigliato mesi fa da Ainda ed è rarefatto e splendido. Un film di un'umanità sconcertante e vivida. Un film caldo e rosso come la fiamma di una candela accesa nell'oscurità. O come quella "My funny Valentine" alla tromba che di tanto in tanto riecheggia nella pellicola. E nel mio cuore.
A presto con nuove, mirabolanti avventure, :)
Ben