Ok, lo ammetto. Avevo giurato che non lo avrei mai fatto. Mica perché ci sia nulla di male, percarità… però lo trovavo veramente disdicevole. Ho sempre pensato che avessi troppa coscienza per ficcarmi in certe situazioni. E invece… accidenti. Ci sono cascato.
Benjamin Brown è tra i (padri? ho sempre sognato di esser padre…) fondatori di un movimento civico.
Mi fa schifo dirlo ma ho paura di essere entrato in politica.
Il fatto è che se non mi do da fare per la società poi mi sento in colpa. Si, ecco, i sensi di colpa sono la mia rovina.
Ad ogni modo l’idea in cui sono stato coinvolto sembra interessante: un movimento politico completamente trasversale per ideologie (ammesso che esistano ancora) e militanza, per sesso e competenze. L’unico punto in comune è l’essere tutti under 32.
Forse è un modo pulito per provare a scrivere il futuro. Forse.
Entusiasmo? No, non troppo. La politica è sporca e fa male alla pelle. L’unica speranza è che la nostra età possa pulirla. Ma qualcuno intorno a me sembra già ossessivamente attratto dall’anello del potere, dallo scettro, dal santo graal che tutto può, dall’anello di Re Mida, da Durlindana e da Excalibur, dal regale trono e dalla corona, dal vello d’oro e dalla criptonite.
- Daje Ben, che quanno famo la presentazione chiamamo il tiggì3, la provincia, la reggione… daje che famo er botto, je famo un culo così a questi de mo’… famo un botto che non finisce più!
- A Gianfrà… ‘sti cazzi der botto… me basta vede’ che riusciamo a organizzare qualcosa di utile pe’ ‘sto dannato paese…
- Si si, vabbè certo… certo certo…
Non mi piace il tono con cui mi dà ragione. I leader hanno sempre un modo ambiguo di darti ragione… e poi io sono un pragmatico. Maledettamente idealista ma pragmatico. Per questo ho chiesto le quinte. Come Cirano.
Quello che vedete in alto è il logo che il sottoscritto ha creato per il movimento, spero vi piaccia. A me non dispiace troppo.
Penso trasmetta un po’ di quel senso di speranza che vorrei animasse questa nuova avventura.
Quando don Milani aprì la scuola di Barbiana, per prima cosa affisse una cosa su un muro.
Una scritta.
I care