lunedì 23 luglio 2007

Viva l'Italia! - Diario dal porto n°6


Mi affaccio in bottega per farvi fare una risata amara.
- Ok, Ben, complimenti per il lavoro... masterizzami una trentina di copie e hai finito.
- Bene. Devo scrivere qualcosa sull'intestazione ?
- Si. Ora ti dico.
- Vai.
- Dunque... Progetto Movie 2007. Ideato dalla Dott.ssa Marina Dell'Aria. Realizzato dalla Dott.ssa Franca Severini, dall'Ass. Soc. Ludovica Serangeli e dall'Ass. Soc. Carla Tiravanti.
- ...
- Ok. Ci vediamo domani per i dvd ok? Cià cià cià...

.Click.

Mi domando se gli assistenti sociali siano tutti così stronzi o fanno un esame apposta per diventarlo. I cinque nomi di dottoresse si sono spartiti in tutto 6 incontri con i ragazzi. Io da solo 45. Alcune di loro non sanno neppure che facce abbiano i ragazzi. Eppure il progetto risulterà realizzato da loro.

Viva l'Italia.

Signore, accomodatevi pure al banchetto dei meriti, salite su quel palco e gonfiatevi la bocca con la vostra
ipocrita smania di sociale. Ma tenete sempre presente che accaparrarsi la merce che io e il mio equipaggio abbiamo condotto alla meta non significa accaparrarsi anche il viaggio.
Nostro è stato il sudore e nostra resterà la passione.
Nei nostri ricordi i sorrisi e lo sconforto.

Sprezzante vi lancio le perle dal ponte,
nutritevi pure della loro apparenza.
Dal canto mio non perdono e tocco.

martedì 17 luglio 2007

Jungle fever


È l’inizio della fine: i corti sono montati, l’intervista alla PFM l’ho fatta stamani. Ho consegnato i lavori di grafica in tipografia e riparato l’ultimo computer. I miei colleghi stanno rientrando dalle vacanze e quindi diminuisce il mio utilizzo monastico. Ho persino superato indenne (indenne si fa per dire, ovviamente) l’avvento del segretario di stato vaticano. Il cineclub ha chiuso la stagione. Le foto per la mostra sono in cantiere ma sono cautamente ottimista.

Insomma, piano piano si dirada la giungla di impegni nella quale mi ero cacciato.

Ed è adesso, mentre la mia camera si impregna di citronella e zampirone e la mia pelle continua imperterrita ad ingiallirsi dei raggi catodici che provengono dal monitor, è adesso – dicevo - che la faccenda si fa complicata.

Perché la giungla ha i suoi lati positivi, Kipling docet… e uno su tutti: la giungla nasconde. Nasconde i templi, nasconde le tigri e i pitoni e - quando è fitta fitta - nasconde pure la luce del sole. Che se uno è in fuga da qualcosa non è un brutto posto, una volta imparato a viverci… qualche accorgimento, un po’ di agilità, e uno potrebbe vivere sempre nella sua giungla. Evitando ciò che non deve essere svelato, evitando tutti quei demoni che… dannazione… tutti quei demoni che adesso mi hanno fatto metter su questa tromba e mi fanno bramare un toscanello sul terrazzo…

Son tornati. Non dovevo uscire allo scoperto ormai. Avrei dovuto restare appeso alle mie liane o ai miei rami tropicali. E invece no, non sono stato abbastanza accorto e la giungla mi ha ributtato nella nuda savana.

Che palle. Domani mi cerco un baobab.

sabato 14 luglio 2007

Diario di bordo dal porto - Num.5

- Sei un bastardo Ben.
- Lo so
- No. Dico sul serio. Sei un bastardo Ben.
- Ne convengo.
- Prima mi fai appassionare a una cosa e ora mi dici pure di continuare?
- Devo Ricca’. Secondo me hai talento. Se curi un po’ la tua preparazione, dizione e via dicendo… e se ti metti in mano a un regista vero… tu, Marco e Carlo dovreste continuare.
- Non me di’ così… guarda che se poi ce inizio a crede…
- Non ti voglio illudere. Lo sai che è un mondo stronzo quello della recitazione. Non ti dico che fra sei mesi diventi una stella del cinema. Però secondo me te la cavi bene e sarebbe un peccato se smettessi di recitare. Io proverei con una scuola, so che Tivoli ce n’è qualcuna.
- Vabbè ma facciamo un altro corto! Comincio pure domani se me chiami!
- Vedremo… Dove stai andando? Al mare?
- Si. Prima vado a trovà la ragazza mia. Non puoi capì Ben… è troppo bella, è tutta lei! Aspetta, ti faccio vedere una foto…

Il display del cellulare mi mostra una ragazzina in posa che sembra la locandina di Lolita… si vedono solo gli occhiali da sole calati sul naso e un lecca lecca in bocca.
- Complimenti Riccà. Mi raccomando però, comportati bene… non come Carlo...
- Si si, tranquillo… me piace proprio… pe’ lei sto a partì tre quattro volte la settimana…
- Accidenti, allora è vero amore!
- Eh… è presto per parlare d’amore. Però ce sto troppo bene…
- E allora goditi queste giornate ragazzo… e non smettere mai di frequentare Roma. Sono convinto che ne derivi parte della tua bravura.
- No no, non te preoccupa’. Ar paese non ce la faccio a sta più de tanto… e poi mo’ c’ho lei a Boccea…

Il mio paese non è un brutto posto. E’ squallido, culturalmente arido e naturalmente tendente ad una versione ipocrita del bigottismo.
Ha un pregio il mio paese rispetto alla grande città.
Si vedono le stelle.

mercoledì 4 luglio 2007

Touché


Torno a leggere Rostand. Lo faccio fiero perché in questi giorni tocco. Come Cirano.

«E invece… cantare, ridere, sognare, essere indipendente, libero, guardare in faccia la gente e parlare come mi pare, mettermi – se ne ho voglia – il cappello di traverso, battermi per un si per un no o fare un verso!
Lavorare senza curarsi della gloria e della fortuna alla cronaca di un viaggio cui si pensa da tempo, magari sulla luna!
Non scrivere mai nulla che non sia nato davvero dentro di te! Appagarsi soltanto dei frutti, dei fiori e delle foglie che si sono colte nel proprio giardino, con le proprie stesse mani!
Poi, se per caso ti arriva anche il successo, non dovere nulla a Cesare, prendere tutto il merito per te solo e, disprezzando l’edera, salire – anche senza essere quercia, né tiglio – salire, magari poco, ma salire da solo!»

A voi, chinando il pennacchio,
Ben