Il minestrone
- No, Sergio ha proprio ingranato… gli ospedali se lo so’ proprio conteso. Lo sai quanto se becca mo’, si? Più de 5mila al mese… cioè, non so se rendo…
Rendi, rendi.
- Pure Clara non se la passa male alla Unicredit. Alla fine per quello che ha fatto… lavora a percentuale, su progetti del 12-20mila euro, ti puoi immaginare. Prende il 10… cioè… non so se…
Si si, rendi.
- Io mi sono data un termine: ora prendo 2.500 al mese. Se a 30 anni non guadagno ancora 10mila euro al mese mi rimedio un calcio nel sedere per entrare in regione – come fanno tutti – e arrotondo lì. Dovessi anche darla a qualcuno. Tanto ormai funziona così. E poi 10mila al mese… capisci… non so se rendo…
La smetti con questo cazzo di “non so se rendo”? si si, rendi. Rendi perfettamente l’idea. Ho capito chi sei, cosa vuoi, cosa abita il tuo cuore. Ti auguro di ottenere tutti i soldi che desideri e ti auguro di goderteli come meglio credi. Ma ora ti prego: smetti di parlarmi. La tua esistenza è per me motivo di sconfinata tristezza, la tua scala di valori è l’antitesi di ciò in cui credo, la tua determinazione e la tua intelligenza costituiscono uno spreco a cui non c’è rimedio.
Non ti odio, né ti disprezzo. Solo non voglio ascoltarti.
Zitta, ti prego. Stai zitta.
Ho bisogno di ridere. Di ridere come Ninetto Davoli.
Ridere davanti a chi crede nel denaro.
Non ridere di loro: ridere per loro.
Sdraiandomi sulla terra, afferrando una zolla di terra, sentendo fame.
Che il cielo mi consenta di aver sempre fame.