lunedì 1 dicembre 2008

E noi dall'altra parte del cancello

Vivere. Non riesco a vivere. Nessuno mi capisce e poi cosa pretendo? Questi sono discorsi da adolescente. E sicuramente nessuno è soddisfatto del mio lavoro. Mi fanno la parte ma non sono contenti. E poi lavoro troppo. Lavoro troppo e non riesco a dare spazio alle amicizie. I miei amici. Lo so, li sto perdendo, li trascuro. Un giorno non mi chiameranno più. E poi questo periodo è un vico…
- Ben!
- Si!
- Ci sarebbe da fare un gruppo un po’ particolare… e tu sei sempre il più…
- Taglia corto: chi è stavolta? Ciechi? Sordi? Rotaryani?
- È una specie di… beh… sarebbero… malati di mente.
- Malati di mente?
- Malati di mente.
- E che gli dico ai malati di mente?
- Quello che ti pare. L’importante è che li guidi una persona calma. E tu sei il più…
- Si vabbè, ho capito và…

E i matti arrivano in uno strano silenzio. Matti silenziosi. Strano. Arrivano alla spicciolata e non capisco chi di loro sia accompagnatore e chi accompagnato. Devono avere dei disturbi piuttosto contenuti.
Uno mi viene davanti e si ferma a un palmo da me.
Io sorrido.
- C’è stato qui Onorio III?
- No.
- Io studio tanto i papi. Mi piacciono tanto. È Onorio III è il più grande… conosce Onorio III?
- No.
- È il più grande Onorio III.
- Non lo metto in dubbio.
- Perché a me piace la storia dei papi. Ma come Onorio III non c’è nessuno.

Una assistente mi cava di impaccio e iniziamo il giro. Domandano i matti. Domandano sempre, domandano tutto. Osservano, guardano. Sembrano continuamente spaesati e curiosi. Sembrano venti bambini di cinquanta anni.
Ma soprattutto sembrano assolutamente normali. Qualcuno parla da solo. Uno non vuole mai togliersi il cappuccio, una non vuole più alzarsi dalla sedia. Eppure devo sforzarmi per scorgere i loro disturbi.
Una piange.
Piange.

Senza un apparente motivo.
Immersi in uno splendido pomeriggio autunnale.
Lei piange.

Eccolo il loro disturbo, ecco ciò che li rende diversi da me.
Questi matti dimostrano una libertà che io rifiuto giorno dopo giorno, che mi ostino a non accettare.
La libertà di piangere, la libertà di chiedere, la libertà di essere fragili, la libertà di non vergognarsi, la libertà di sbagliare.
Fino a quella paradossale, contraddittoria, illogica libertà di dipendere da qualcuno.

Dovrei smettere di far finta di essere sano.

7 commenti:

Stefi ha detto...

La delicatezza con cui racconti mi lascia sempre uno strano gioco di emozioni..
questo scorcio di vita incontrata mi piace..e mi ci sono un po' persa dentro..e riconosciuta! ..mi piacerebbe dirti che mi sono riconosciuta in quella dei matti..ma forse è ancora troppo presto.. comunque ci sto lavorando!
grazie!!

Calimero ha detto...

Ciao Ben,
finalmente due minuti per scriverti, ringraziarti delle tue parole che come sempre sono quelle giuste che consolano l'anima... :)
finalmente due minuti per leggere i tuoi racconti e annuire sorridendo di come riesci a raccontare con semplicità queste storie di complicata vita quotidiana! :))

Benjamin Brown ha detto...

Non avete idea di quanto sia confortante tornare in bottega e trovarci ancora vita... :)
Stefi sono molto contento che ti sia persa e riconosciuta nel mio raccontino... e buon lavoro! Anche io sto cercando di recuperare qualcosa che ho imparato da quei ragazzi...
Cali... Come stai?? Spero che i tuoi giorni stiano volgendo al sereno... come sempre faccio il tifo per te!

Preparando biscotti allo zenzero,
Ben

Anonimo ha detto...

non so se potrebbe piacerti... ma ti indico dei link
http://www.youtube.com/watch?v=sZq30T4XXr8
http://www.youtube.com/watch?v=APTsPjfe7TU
http://www.youtube.com/watch?v=LGVGHxKv9aQ


un bacio...

Benjamin Brown ha detto...

Visto, apprezzato e ricambiato il bacio...

Grazie per il passaggio Sosò,
Ben

fabilunablu ha detto...

ben... e che te lo dico a fare?! le storie narrate come piccoli cammei mi riportano a quell'io che rifuggo, quello che si emoziona di fronte al mondo e si sente incredibilmente fuori luogo, fuori tempo e fuori logiche ma che poi si adegua alle trappole che soffocano la libertà.
con sincera devozione:)
f.

Benjamin Brown ha detto...

Fabi, che te lo dico a fare? Sempre troppo buona... ;)

Con sincera riconoscenza,
Ben