Piccola favola di San Valentino
All’inizio sembra simpatico. Un buffo vecchietto ciociaro, con il riportino e le orecchie a sventola, che porta in visita al monastero due attempate signore polacche. Le quali, per motivi che ignoro, comprendono più il suo chiassoso dialetto che il mio grigio italiano. Almeno sono molto cordiali, le due signore, e molto sobrie. Lui no. Entra di prepotenza sulla quarta parola di ogni mio discorso per dimostrare conoscenze che non ha, ma che io fingo di condividere. Ho dovuto nominarlo vice Cicerone per farlo stare buono. La sua mano sinistra è continuamente impegnata a scattare fotografie, puntualmente commentate da ampie espressioni della faccia. La sua mano destra è invece meno enfatica, forse perché è di plastica. È una visita guidata estremamente lunga.
Riesco a condurli all’uscita dopo una ventina di minuti e le signore mi salutano spiegandomi qualcosa sulla prima volta che hanno visto San Pietro. Dall’espressione non capisco se si riferiscono alla basilica o al santo in persona. Il vecchietto invece si ferma davanti a me e ride.
- No, San Giuseppe non me la vuole far incontrare…
Bisogna sempre stare al gioco.
- Ah, San Giuseppe nun cullabbora?
Ride.
- Vedi invece io? Due ce ne ho di mogli! È una bellezza figlu meu… una bellezza! Me porto appresso du’ signore, manco una!
- Ecco, ora ho capito perché a me non m’è toccata…
Ridono loro, ride lui, rido io. Poi si fa serio e mi da la mano, la sinistra sempre.
- Ma io tengo ottantuno anni…
E ricomincia a ridere. Tutti e tre se ne vanno augurandomi un buon avvenire e una buona moglie. Io chiudo la porta, mi giro, guardo San Valentino e gli punto il mio pugno chiuso.
- Vescovo, semmai dovessi arrivare in paradiso cerca di nasconderti bene…
San Valentino allarga le braccia.
Stupida festa degli innamorati.
3 commenti:
stupida, stupidissima festa (mannaggia ai ciociari)
-e da qui intuisci chi sono senza bisogno di firma-
Si, credo sia in atto una strategia ciociara per la conquista del mondo... ad ogni modo qui si rischia di accendere radar, e questo non va bene...
il radar l'ho rotto in un raptus di follia. L'ho preso a testate. Ora sono tutta fasciata. Cuore compreso.
... che amarezzi, ainda ainda
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