I matrimoni
Odio i matrimoni.
Posso dirlo?
Odio i matrimoni.
Odio gli abiti da sposa da migliaia di euro e le diete che le novelle spose compiono per indossarli.
Odio gli abiti da uomo che sono tutti Carlo Pignatelli e hanno tutti il sapore della plastica cinese.
Odio i sorrisi beoti dei genitori e i fazzoletti imbevuti di lacrime delle mamme.
Odio l’eleganza posticcia dei testimoni e l’invidia degli astanti.
Odio i preti che aumentano di anno in anno i momenti ritualistici, fino a fare della cerimonia sacra un grand guignol del buonismo volto a convincere tutti i bambini che l’amore DEVE essere eterno.
Altrimenti Gesù bambino quest’anno non metterà doni sotto i loro abeti.
Odio le acconciature fatte di perle e stucco romano, che sembrano caschi di frutta esotica.
Odio le basette disegnate col bisturi dai solerti barbieri. Perché non si sposa mai nessuno con la barba?
Odio le macchine da sposa, illusione di un’inesistente e futile benessere economico.
Odio lo stramaledetto pranzo di nozze.
Che dura sempre più di sei ore e sfida ogni volta l’umano limite di ingurgitare carboidrati e proteine.
Odio i nomi delle portate scritti sui menu. Il lattonzolo in letto di insalata con aceto balsamico del ’74 resta una normale fetta d’arrosto.
Odio i parenti che vivono i pranzi di nozze come occasioni uniche di sfidare la cirrosi epatica.
Odio gli stornelli degli amici che altro non sono se non la secolare perpetuazione della volgare bassezza umana.
Odio il riso, i confetti e qualunque altra cosa venga lanciata contro gli sposi che non siano pietre.
Odio il soprano che intona l’Ave Maria di Schubert con imbarazzante presunzione.
Odio le centinaia di macchine fotografiche che cercano di immortalare un evento tanto bello quanto falso.
Odio fotografi e operatori video che comandano la cerimonia, certi del fatto che tutto ciò che conta è la perfetta apparenza.
Odio le feste, i festini e i party pre, durante e post matrimoniali. Inutile abbuffata di mignon, stornelli e panini con la porchetta.
Odio lo spreco di cibo. In maniera abissale odio lo spreco di cibo.
Odio le foto di gruppo di cui non frega mai niente a nessuno e che sono banali testimonianze della propria presenza sul luogo del delitto.
Odio il cantante dei matrimoni che sfodera tutto il suo repertorio di Ramazzate, Celentine e Dalessiate varie.
Scusate il mio sfogo.
Ho appena terminato il montaggio del 68° matrimonio di lavoro.
E vi prego, se doveste sposarvi… non mi invitate mai.
5 commenti:
ops... non te l'avevo ancora detto, ma io il 24 aprile mi sposo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
come, non sei ancora caduto dalla sedia????
cosa????non mi hai creduto neanche per mezzo secondo?????
bravo, complimenti, bell'amico che sei!!!!
ps. comunque condivido pienamente questo tuo post. Sottoscrivo, ma allo stesso tempo ti prometto che, se mai mi sposerò, al mio matrimonio ti divertirai tanto (e voglio vederti anche piangere, se sei un papino come si deve!!!)
Bimba non potrei mai rinunciare al tuo matrimonio, anche perchè senza il prete che celebra o il fotografo ufficiale come potresti sposarti?Il problema sarà fare le foto con le lacrime agli occhi...ma che gran giorno di festa sotto il sole pugliese!
Accidenti,mi sembra già di vederti...
Anche io odio i matrimoni,
tutta quella solennità falsa, tutta quella festa di un giorno dove tutti sembrano felici.
Odio le spose con quegli abiti, le macchine delle spose, le foto, odio i preti che dicono "non divida nessuno cio' che DIO ha unito" si ma poi bastano solo 10.000euro che la sacra rota ti annulla il matrimonio!!!Che buffonata i matrimoni, che buffonata i viaggi di nozze.
Che cos'e' alla fine un matrimonio se non una convivenza legalizzata?
Ma per piacere!!!Viviamo in un Italia cattolica e bigotta dove e' tanto semplice dire "si" e tanto difficile dire "no", quanto poco tempo ci vuole per sposarsi, e quanto, troppo tempo ci vuole per un divorzio.....E quello schifo di legge cattolica che non permette ai divorziati di risposarsi in chiesa.....
Odio tutti questi falsi moralismi.
Scusate il mio sfogo.
Ebbene sì, mi sono sposata in chiesa più di un quarto di secolo fa. Per rispetto agli ascendenti (suocera e genitori) non per convinzione personale. Il matrimonio era, per me e il mio consorte, solo quello che stabilisce il codice civile: un negozio girudico. Andreste a fare il rogito da un notaio per l'acquisto di un immobile vistite da Cenerentola? Anche no. Mia madre era francamente disinteressata ai particolari dell'evento, mia suocera bramava che la prima nuora indossasse un abito candido, tanto da proporre la confezione della tanto desiderata "mongolfiera" cucito personalmente dalla sorella sarta. Il giorno dopo alla proposta, era già stato acquistato un taielleur marrone in stile "hostess di compagnia di linea". La chiesa fu scientemente scelta tra le più brutte della galassia, il prete felice (perchè là, per ovvi motivi di location, non si sposava NESSUNO) ci graziò anche dall'appena istituito "corso prematrimoniale". Saltammo a piè pari (tra la scandalo dei parenti dello sposo) tutte le faccende relative a bomboniere, partecipazioni, fiori e accidenti vari. Persino il fotografo fu cassato. Venne ingaggiato un omino a cura di mia suocera che fu minacciato sulla soglia della chiesa dal mio futuro marito: "se mi dici sorridi, fai questo, guarda in macchina ecc, giuro che pianto lì di sposarmi e ti meno!"... sparì per tutta la cerimonia riprendendoci, come un paparazzo con Onassis e la Callas, da dietro le colonne della chiesa.
Matrimonio in chiesa tradizionale?....si può rompere ugualmente ;)
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