domenica 4 febbraio 2007

La rabbia giovane

Ok, non sono un grande artista. Ho abbastanza pudore da affermare di non utilizzare i colori per incompetenza. Anzi, ho abbastanza pudore da non definirmi artista.
Nel frattempo disegno. Le mie matite percorrono per ore i fogli bianchi in ogni direzione e producono figure. Maschili o femminili. Adoro l’umanità.

Capita una mostra di artisti del mio paese. A Piazza del Popolo, nella Grande Città. Non vorrei neppure partecipare, non mi ritengo all’altezza, ma in qualche modo ci sono costretto e ho appena cinque giorni per decidere le opere da mandare.

Opto per un pacifico ritratto di mio nonno, nel quale le rughe circondano lo sguardo limpido che lo distingueva, e un parziale nudo di donna.

Apriti cielo.

Sono l’unico di cinquanta (50) artisti ad avere l’irriverente audacia di mostrare una tetta munita – udite udite – di relativo capezzolo.
Mio padre impallidito.
- Ma che vorresti mandà questo? Ma che sei matto? Ma no su… è troppo…… (pausa di venti secondi)… troppo… povero, ecco. Troppo povero.
Il mio vecchio maestro di quand’ero bambino tira fuori il disegno dalla busta e, intravedendo il capezzolo (sempre lui), tenendo il disegno a rovescio (giuro), pronuncia a mezza bocca…
- poverina… questo…
Non do corda a nessuno. Liquido tutti con un “fate vobis” che per me equivale ad un “andate a fare in culo”.

QUI, IN 6 RIGHE CIRCA, SPIEGO I MOTIVI CHE SOSTENGONO LA MIA OPERA DAL TITOLO “LIGHT”.
È verticale. Il foglio è scandito in terzi da una modella giapponese sdraiata da sinistra verso destra e tagliata sotto il seno. Alle sue spalle il buio, sotto di essa il bianco accecante e limpido.
Sembra che riposi in seno alla purezza, al candore, lasciandosi alle spalle uno sfondo torbido.
Sembra che, sospesa a mezz’aria, galleggi sostenuta solamente dalla luce.
Questo il motivo del titolo:
Light è luce e leggerezza al contempo.
A questo pensavo mentre la tiravo via dal mondo delle idee.

Ma a bigottolandia naturalmente questo è tutto ciò che non è. Nel paese in cui cinquanta (50) artisti eseguono solo paesaggi e madonne, santi e chiese, il mio piccolo disegno è pornografia allo stato brado. E un capezzolo può obiettivamente essere pietra di scandalo.
Intendiamoci: io artisticamente sono meno di zero. E siamo tutti d’accordo. Ma per tutto ciò che volevo affermare con la mia operina e per tutto il lavoro che c’è dietro, penso di meritare almeno il rispetto di una critica costruttiva che non si fermi alla parziale nudità.
Mi sarei accontentato di una critica svolta a disegno osservato per dritto.

Baudrillard dice:«
è il barocco che ha inventato la derisione trionfale dello stucco, fissando il dileguamento del religioso nell'orgasmo delle statue
Il religioso si dilegua ma intanto, in questo posto dimenticato da Dio, si aggrappa ai suoi pittori perchè ne mantengano l'apparente salute dipingendola in settecenteschi santini.
Tanto per cambiare, io non ci sto.

3 commenti:

ainda ha detto...

sei il mio mito personale!
Grande...davvero...ma lo sai che io non ho mai visto i toi disegni?
e quella gentaglia sì...
il 13 pomeriggio, spero ci sarai...un abbraccio

Benjamin Brown ha detto...

spero di riuscire a venire..ma il daffare è tanto e mi piomba in casa l'english uncle con la sagrada famiglia...
Una cosa è certa: con lo spirito sono con te, anche non riuscissi a intervenire di persona..e poi s'intende:se non riesco per il 13 cmq a breve vengo a trovarti...intanto un mega abbraccio!

Benjamin Brown ha detto...

E grazie x il sostegno!