mercoledì 5 agosto 2009

Se la vita è una brochure...

Uno seduto dietro la scrivania, l’altro in piedi nelle sue clark. L’Architetto mostra il suo sdegno.
- Accidenti, ma queste brochure… queste brochure… sono da-vve-ro-rre-nde. Veramente. Io proprio non capisco. Cioè, va bene il convegno, la mia collaborazione con l’associazione e tutto quanto… ma queste brochure, diamine… le ho fatte vedere anche alla collega, alla Mariotti Corsi. Anche lei davvero allibita… dice “si, ma potevano presentarlo in un altro modo… queste brochure, queste brochure…”. Misere, mediocri, pessime… non c’è che dire. Il manifesto pure pure… ma queste brochure, sant’Iddio… queste brochure…
Non sono stato accurato in precedenza.
C’è uno seduto dietro alla scrivania che ascolta.
E poi c’è l’altro in piedi nelle sue clark che parla esprimendo tutto il suo sdegno.
E poi ci sono io.
L’autore delle brochure.
Quello seduto sa e tace imbarazzato, quello che parla non sa e continua nella sua crociata.
- E poi mica vorremmo mettere queste brochure sulle sedie del convegno? No, non scherziamo. Per fortuna ci ho pensato io a realizzare queste. Guardate: questa sì che è grafica! Guardate che composizione… che geometrie, che colori… pensate, il grafico della tipografia prima di conoscere me era un totale incompetente, non sapeva fare a s s o l u t a m e n t e niente. Poi, da quando lo aiuto io… è cambiato completamente… ora le tipografie se lo litigano! Potevate farle fare a lui queste brochure, no? Ma chi diavolo ve lo ha fatto questo scempio?
- Veramente le ha fatte lui…
È divertente cogliere l’imbarazzo di una persona quando te lo aspetti da un po'. O meglio, sarebbe divertente se dopo l’attesa effettivamente arrivasse. In questo caso proprio no: dimenticavo che un rotariano non chiede scusa, non si imbarazza e – credo ma non sono certo – non defechi.
- Ah. Vabbè. Non posso farci nulla. Queste brochure sono inguardabili.

E io sono veramente stupito di me. Perché per la prima volta, davvero, non me ne frega un cazzo di quello che pensa una persona rispetto al mio lavoro. Per tutto questo lungo sfogo l’ho ascoltato sorridendo, e sorridendo ho salutato dopo il suo definitivo giudizio. Sono salito in sella alla mia moto, poi sul divano rosso della mia sala azzurra. E ho messo un album piacevole che si intitola: “Some people have real problems”.
E sto bene.

2 commenti:

fabilunablu ha detto...

benissimo .. divertente.. ! l'importante è stare bene :)

Benjamin Brown ha detto...

Libellula blu, da quanto tempo! è un piacere ritrovarti in bottega... :)