martedì 20 ottobre 2009

Della bellezza, di Dio

Scherziamo sulla Siberia e su alcune città dai nomi impronunciabili. Ride tanto, con tutto il volto. Persino i suoi capelli bianchi sembra che ridano. La moglie sorride anche lei. Con un sorriso profondo incastonato in un grande fazzolettone rosso a pois bianchi che le copre il capo. Sembra una matrioska a dieta.
È una visita per pochi quella che intraprendiamo. Solo i nostri passi e le nostre risate spezzano il silenzio cristallino del monastero d’ottobre. Mi spiegano che sono brasiliani, nonostante parlino un italiano e un francese limpidissimi. Io non so che impressione farmi di loro: fisicamente sembrerebbero due profughi dei primi del novecento, però quando gli racconto storie mi ascoltano e partecipano. Scherziamo molto: lui fa continue e feroci battute anticlericali.
Poi io e lui facciamo una scommessa: gli garantisco che il terzo chiostro è in assoluto il più bello. Lui mi sfotte. La bellezza è soggettiva, non dovrei dire certe cose, mi dice. Ma sta al gioco, ci stringiamo la mano e varchiamo la soglia.
Il suo sguardo ingordo percorre l’ambiente, attraversa le colonnine bianche di Carrara e si fissa sul campanile, stagliato contro uno degli azzurri più puri che il creato sappia regalare.
- Es muy bonito… bellissimo…
“Incredibile – penso – gli trema la voce”. Poi l’osservo e mi accorgo che sta piangendo.
- Lindo… Extraordinàrio…
Ancora piange e io vorrei solo smettere di parlare. Sento che le mie parole possono solo sporcare questo momento. Poi mi chiede di andare avanti e così faccio, procedendo fino alla fine con tutta la passione che ho. Quindi il commiato e la sua ultima stretta di mano.


- Grazie Ben. Mi hai aperto le porte di una straordinaria bellezza.
- Beh, non è certo merito mio! Il posto fa tutto da sé
- Non è vero. Lei conosce Trastevere?
- Certo
- Ha presente in che condizioni si trova?
- Beh, si.
- Ormai quasi nessuno crede nella bellezza. Ma chi uccide la bellezza uccide Dio.

E io vorrei solo abbracciare quel vecchio brasiliano. E piangere.

4 commenti:

dori ha detto...

Wow. Senza parole.

Benjamin Brown ha detto...

:)

Rileggendo quello che ho portato in bottega mi dispiace solo non esser riuscito a trasmettere il tono di quel vecchietto...

Grazie per la tua impronta Dori!

Anonimo ha detto...

si intuisce anche il dettaglio...non temere, sosò

Anonimo ha detto...

portami quel vecchietto qui, voglio abbracciarlo anche io!
ainda