martedì 21 giugno 2011

Di speranza e di amore

«La vita non è un distributore automatico in cui inserisci virtù e ottieni felicità.»

Vero. Ma incompleto.
Non si inserisce la virtù per ottenere in cambio la felicità.
Si inserisce la virtù perché è già felicità.

Fidatevi del vostro bottegaio di fiducia e ricominciate a dimenticare voi stessi.
Riscoprite l'abbandono del dedicarsi agli altri senza remore.
Ritrovate l'amore al suo stato più puro.

La felicità è già lì in attesa.

mercoledì 15 giugno 2011

Pensieri metropolitani















Un pensiero.
Per la donna bionda, vestita di rosa, che ho incrociato mentre usciva piangendo dalla metro.
Perché le sue lacrime non vadano perdute.

Un pensiero per Francesca.
La fotografa bambina.
Che scelse di morire a 29 anni per restare sempre tale.

Un pensiero per lei che soffre
nel far soffrire l'altro.
Vittima e carnefice confusi nella divisione.

Un pensiero l'umanità,
bellissima e dolente
mentre consuma le vite.

PS: si torna in bottega senza curarsi troppo delle parole. Per ora c'è la voglia, loro verranno.

lunedì 13 giugno 2011

Milano

Quando sarò a Milano mi affaccerò dalla finestra della mia camera, di notte, e poserò i miei occhi su una città estranea. Quando sarò a Milano mi chiederò ogni momento se ho riposto ad una vocazione ho sono soltanto evaso da una galera.
Quando sarò a Milano mi chiederò che faccia hanno le ragazze di Milano, e se sono più allegre di quelle di qui, o invece più tristi e spente come il cielo che hanno sopra la testa.
Quando sarò a Milano mi chiederò se è giusto che io sia a Milano. E lo farò ragionando su un mestiere che ancora non conosco e che forse non merito e forse ho sempre desiderato.
Quando sarò a Milano immaginerò ogni giorno mio padre fra i campi e piangerò. No, non perché siamo lontani fisicamente. Ma perché non siamo mai riusciti ad avvicinare i nostri cuori e le nostre teste, nonostante siamo davvero molto simili. O magari – sicuramente – proprio per questo.
Quando sarò a Milano immaginerò che la vita nel paese in cui ho vissuto fino ad oggi si sia fermata, e che in molti stiano aspettando il mio ritorno come si aspetta un giorno di festa.
Quando sarò a Milano mi sorprenderò a sperare che a nessuno importi del fatto che sono andato via dal paese, e che in pochi conservino un ricordo di me.
Quando sarò a Milano, nella mia stanza di Milano, con molte luci e molte persone e molto smog intorno, mi chiederò come fanno i milanesi a viverci, a Milano. E se hanno coscienza di posti come il mio paese, in cui si può possedere una casa fra gli ulivi per poco prezzo.
Quando sarò a Milano cercherò di capire ogni giorno perché sono finito a Milano. E mi risponderò ogni giorno che il destino degli uomini liberi è abbracciare la libertà, che spesso è anche la più pesante delle croci.

In cuor mio saprò di aver scelto bene, anche se il cuor mio sarà altrove.
Magari di fianco a mio padre, mentre semina le patate per la nuova stagione.

domenica 12 giugno 2011

L'oro bianco della memoria

Parliamo di donne, mi racconta il suo rapporto a distanza. Parliamo di donne, di regali, di richieste, di paranoie, di pazienza e di complicità. Un iPad come regalo? Caro.
- Aspetta – gli dico. Vado di là, torno con una piccola scatola di cartone.
- Che c’hai?
- Ti faccio vedere una cosa.
Dopo qualche secondo trovo il piccolo cofanetto. Lo apro davanti a lui.
- Guarda. Questo è il regalo più costoso che abbia fatto ad una ragazza. Oro bianco e brillantini.
Sorride, lo tiene fra le dita, mi chiede come mai è rimasto a me.
Sorrido, spiego, osservo l’anello fra le sue mani.

E sento qualcosa rompersi dentro, qualcosa di piccolo.
Una piccola pena mi invade, una risacca che sa di malinconico abbandono.

Mi manca. Non lei, mi manca il Benjamin che era, il Benjamin che è stato.
La sua fiducia, la sua speranza, la sua abnegazione.
La posizione in cui aveva messo l’Amore, nell’economia della vita che non conosce profitto.