domenica 19 agosto 2007

Cent'anni di solitudine

Alla fine del tour del castello sento con la coda dell’orecchio una parola che cattura la mia attenzione. Mantengo la concentrazione il tempo necessario a chiedere la mancia e guido il gruppetto di turisti verso l’uscita. Nel mentre faccio una cosa che non mi era mai capitato di fare: raggiungo una turista, la fonte della parola che mi aveva colpito. È una signora anziana e lunga, con molte rughe che celano uno sguardo inusuale, fra l’austero e il malinconico. Quando incrocio quello sguardo comprendo di aver sentito bene.
- Scusi signora…
- Dica
Risponde gentilmente.
- Potrei sapere da dove viene?
- Oh beh. Sono originaria della toscana ma vivo a Roma da tanto. Poi quest’anno con mio marito abbiamo comprato un appartamento qui vicino… per il soggiorno, sa…
- Scusi se insisto. Potrei sapere di preciso da quale parte della toscana viene?
- Sono di Lucca
Lo sapevo! Quella pronuncia scolorita dal tempo, quello sguardo. Ne ero certo.
- Anche io signora vengo da Lucca
- Ma davvero? Non mi dica! Sergio, Sergio caro… abbiamo avuto una guida di Lucca!
- Veramente? Oh bella! E come mai vive qui?
La mia storia oriunda di tosco-romano ve la risparmio. È breve ma noiosa. In compenso credo che i signori si siano un po’ affezionati alla loro guida.
- Ma pensa di tornare a Lucca in futuro, a vivere intendo?
- Beh, signora, lo spero ma francamente non credo. Lucca non offre grandi sbocchi professionali a seguito di una laurea…
- Si, in effetti ha ragione…
Lo dice lui, il marito, mentre osserva pensieroso il pavimento. Poi si dirige verso il cestino nel quale deposita l’offerta più cospicua che abbia mai incassato. Mi saluta sorridendo. La signora si ferma un attimo in più. Mi stringe forte la mano, dicendosi contenta di avermi conosciuto.
- Signora, il piacere è stato reciproco. Buon viaggio se tornate su...
- Ci mancherebbe! Mica possiamo perderci la processione di Santa Croce!
- Giusto… io purtroppo non riuscirò a salire per quel periodo. Ma lo spirito è lì!
- Tanti auguri… le auguro di tornare a Lucca prima o poi. Da trionfatore.

Dice proprio così la signora, davvero. “Da trionfatore”. Come se stesse parlando a un eroe di Puccini.

Da ieri pomeriggio sono tornato fra le braccia di Tori Amos e della mia città. Perché le radici sono un sentimento strano, irrazionale, spesso insensato. Carico della malinconia originaria, quella virata in seppia da un fotografo ruffiano.
Mi manca la mia Lucca. I miei tetti rossi e la mia bicicletta da corsa verde del 1947. Mi manca la spuma alla spina e le c aspirate. Le mura e le pietre. E mi manca la mi’ nonna. Che un po’ somigliava a quella signora, solo che era più acida e bisbetica. E fumava come una ciminiera. E passava le giornate intere seduta su una sedia della cucina a guardare negli occhi la morte. Con Forum perennemente incastonato nella tv. Fumando.
Ma come voleva bene a me, la mi' nonna non ne voleva a nessun altro. E un pomeriggio di luglio di molti anni fa, dopo ore ed ore spese a raccontarmi i cent’anni di solitudine della nostra famiglia, prese a recitare a memoria Il gelsomino notturno. Improvvisamente.
Anche se non riuscivo a crederci, mia nonna piangeva.
Giuro.

Passa il lume su per la scala
lacrima
brilla al primo piano;
lacrima
s’è spento…
lacrima.

Stanotte dedico a tutte voi un pensiero virato in seppia, da fotografo ruffiano.

4 commenti:

ainda ha detto...

Sono contenta di aver visto Lucca con te... non dico altro, solo che ci tornerai da trionfatore!

ainda ha detto...

ps. a parte il fatto che per me già lo sei!

Benjamin Brown ha detto...

Lo spero tanto, Bimba... almeno quanto spero di riportartici! Bon bon... prima la France!

Un bacione,
Ben

PS: si, son proprio un gran vincitore... gli amici mi chiamano Pirro...

Anonimo ha detto...

Keep up the good work.