mercoledì 16 luglio 2008

Ben's House

Oggi ho continuato a colorare la Ben’s House. Alla camera rosa-gazzetta è seguita la sala azzurra e oggi l’anticamera giallo girasole. Ho comprato sei sedie di paglia e le ho colorate di blu.
Casa Brown contiene molti colori orgogliosi, sembra un quadro di Van Gogh, per intenderci. Mancano solo un paio di cipressi tormentati di fuori.

Stasera vorrei raccontarvi Casa Brown fra dieci anni.

Ci sono io. Io da solo che però solo non sono mai perché ogni tanto suona il campanello e mi trovo alla porta una persona che conosco.
Ogni persona che conosco sa di poter trovare un rifugio in questo microscopico pezzo di Appennino.
Ogni viandante sa di poter trovare qui acqua e vino e pane e formaggio.
Ogni cantastorie sa di poter trovare un caminetto acceso e una chitarra.
Ogni bambino sa che qui ci sono prati e altalene da riempire con le proprie risate o con i propri pianti.
Ogni problema sa che qui non troverà soluzione ma orecchie pronte ad ascoltarlo.

E mi piacerebbe veramente tanto se alle volte, magari casualmente, potessero entrare in contatto viandanti e bambini, problemi e cantastorie. Scoprirebbero che possono completarsi a vicenda, scoprirebbero che forse tutto quello di cui abbiamo bisogno risiede nel senso di comunità fine a se stessa.

Avevo bisogno di chiudere in un cassetto della bottega questa utopia. Forse la Casa Brown che sogno è un po’ la versione fisica di questo luogo mentre la realtà è che passerò la vita dove troverò un lavoro stabile, magari nella Capitale. O più lontano, o chissà.

Però volevo sapeste che in questa porzione di Appennino c’è una porta sempre aperta, un coloratissimo silenzio e uno spazio in cui non esiste il giudizio, non esiste la paura e non esiste vergogna.

Un luogo che non conosce debiti.
Non all’amore, non al denaro né al cielo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

semplicemente fantastico e confortante...

Anonimo ha detto...

Grazie Ben, non trovo altre parole. Vorrei essere lì a dipingere le sedie con te
bimbainda

aracK ha detto...

E dormiremo tutti insieme sulla collina.

Benjamin Brown ha detto...

Molto contento delle vostre risposte. Mi mette sempre a disagio cercare di esprimere sensazioni che potrebbero apparire melense quando melense non sono affatto... forse questa volta qualcosa dello spirito è arrivato.
Peraltro Casa Brown possiede una cosa unica al mondo che vi piacerà molto... vi stupirò!

Grazie per i vostri passaggi, in attesa del vostro passaggio...
Ben

PS: grande Arack! Ma spero proprio che dormiremo su comode amache cullate dal vento piuttosto che six feet under... :)

dori ha detto...

ciao Ben, che bello questo post! la casa dei sogni è sempre un luogo magico (io ne sto immaginando svariate da tempo), contano non solo le stanze, la posizione, gli accessori. tanto fanno i colori, ancora di più le persone che decidono di passarci parte del proprio tempo.. e la tua immagine di accoglienza e di ascolto e di conforto non può che attirare frotte di visitatori! in bocca al lupo, per la casa e per tutto il resto.
saluti,

dori

Benjamin Brown ha detto...

Crepi il lupo Dori... e grazie mille per il tuo passaggio. Spero di riuscire ad ospitare prima o poi tutti voi clienti della bottega... ancora un piccolo sforzo e ci siamo!

Abbracci per tutti da una giornata un po' difficile...
Ben

fabilunablu ha detto...

beh.. mi sa che se continuiamo così davvero faremo la casa blogger per quando saremo pronti ad incontrarci con una chitarra, un bicchiere di vino e tanti racconti da tramutar in voci e risate.. senza debiti e vergogna.. solo coi colori in cui vogliamo credere..
nel frattempo anche la mia stanza quest'anno ha aggiunto altri tasselli... ed è sempre arancio sole.
un abbraccio