Della bellezza, di Dio
Scherziamo sulla Siberia e su alcune città dai nomi impronunciabili. Ride tanto, con tutto il volto. Persino i suoi capelli bianchi sembra che ridano. La moglie sorride anche lei. Con un sorriso profondo incastonato in un grande fazzolettone rosso a pois bianchi che le copre il capo. Sembra una matrioska a dieta.
È una visita per pochi quella che intraprendiamo. Solo i nostri passi e le nostre risate spezzano il silenzio cristallino del monastero d’ottobre. Mi spiegano che sono brasiliani, nonostante parlino un italiano e un francese limpidissimi. Io non so che impressione farmi di loro: fisicamente sembrerebbero due profughi dei primi del novecento, però quando gli racconto storie mi ascoltano e partecipano. Scherziamo molto: lui fa continue e feroci battute anticlericali.
Poi io e lui facciamo una scommessa: gli garantisco che il terzo chiostro è in assoluto il più bello. Lui mi sfotte. La bellezza è soggettiva, non dovrei dire certe cose, mi dice. Ma sta al gioco, ci stringiamo la mano e varchiamo la soglia.
Il suo sguardo ingordo percorre l’ambiente, attraversa le colonnine bianche di Carrara e si fissa sul campanile, stagliato contro uno degli azzurri più puri che il creato sappia regalare.
- Es muy bonito… bellissimo…
“Incredibile – penso – gli trema la voce”. Poi l’osservo e mi accorgo che sta piangendo.
- Lindo… Extraordinàrio…
Ancora piange e io vorrei solo smettere di parlare. Sento che le mie parole possono solo sporcare questo momento. Poi mi chiede di andare avanti e così faccio, procedendo fino alla fine con tutta la passione che ho. Quindi il commiato e la sua ultima stretta di mano.
- Grazie Ben. Mi hai aperto le porte di una straordinaria bellezza.
- Beh, non è certo merito mio! Il posto fa tutto da sé
- Non è vero. Lei conosce Trastevere?
- Certo
- Ha presente in che condizioni si trova?
- Beh, si.
- Ormai quasi nessuno crede nella bellezza. Ma chi uccide la bellezza uccide Dio.
E io vorrei solo abbracciare quel vecchio brasiliano. E piangere.
4 commenti:
Wow. Senza parole.
:)
Rileggendo quello che ho portato in bottega mi dispiace solo non esser riuscito a trasmettere il tono di quel vecchietto...
Grazie per la tua impronta Dori!
si intuisce anche il dettaglio...non temere, sosò
portami quel vecchietto qui, voglio abbracciarlo anche io!
ainda
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